Dopo l’ottimo riscontro di “Bianca” e dopo l’omaggio a Franco Battiato con il brano “Povera Patria”, venerdì 1 luglio uscirà una nuova canzone dal titolo “CLOE’” (O’disc – Tappo’ / Label – edizioni) prodotta da Antonio Pignatiello in collaborazione con Fabrizio Fontanelli e che ha come tema la scomparsa delle persone al confine tra il Mexico e gli Usa.
Il brano è disponibile in pre-save al seguente link: https://frontl.ink/plpd7ee
CLOE’ è una canzone folk-rock con un arrangiamento che miscela la chitarra rock di Antonio Pignatiello con basso, batteria, mandolini e la fisarmonica di chiama matrice folk affidata a Roberto Manuzzi (per tren’tanni al fianco di Francesco Guccini). A questo paesaggio sonoro subentrano dapprima i violini, con orchestra, pianoforte, hammond, fino alla sega musicale di Francesco Arcuri (Einaudi, Capossela, Mannarino, etc.) ed ai “Cori del West” eseguiti con i musicisti della “Banda della Posta” per chiudere la canzone con un chiaro omaggio al maestro Ennio Morricone. E il richiamo al “C’era una volta in America” appare ancora più chiaro nel raccontare dei fatti di cronaca per trasformarlo in canzone.
Secondo la Comisión Nacional de Derechos Humanos (Cndh) circa 500 mila persone attraversano il Messico ogni anno in direzione degli Usa, negli ultimi anni anche raggruppati in carovane. Negli ultimi 10 anni sono scomparse circa 120 mila migranti. Le Nazioni Unite l’hanno definita “una tragedia umana di proporzioni enormi”. Molti familiari di persone scomparse hanno iniziato a scavare lì dove immaginano ci siano tombe non segnate nella speranza di trovare i resti dei loro cari, riporta BBC. Il 10 maggio, giorno in cui i messicani hanno celebrato la festa della mamma, centinaia di donne sono scese in piazza per chiedere alle autorità di fare di più per localizzare le persone scomparse e punire i responsabili delle sparizioni forzate. La “Carovana delle madri” (gruppo di mamme centroamericane), ogni anno percorre il Messico alla ricerca dei figli scomparsi.
«“Cloé” è nata con un’idea di musica folk, solo io e la mia chitarra a cantare questa canzone che conserva al suo interno la storia di un’inquietudine profonda che nasce da una promessa tradita. L’ho scritta nel 2017, in un contesto storico apparentemente diverso, ma, a quanto pare, ancora molto attuale: quello dei muri a segnare e dividere i confini e quello della guerra dei narcos.
Se come scriveva Hannah Arendt “Una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché scaturite da un esame diretto “, al tempo stesso ci mette di fronte a nuovi imprevisti. Cloé è la storia di una donna piena di sogni che ha provato ad attraversare quel muro e di cui si sono perse le tracce: una donna che non è riuscita a salire su quel treno pieno di viaggiatori in cerca di fortuna, forse rapita, forse uccisa, sicuramente sparita. – racconta Antonio Pignatiello, e aggiunge – Le sue impronte sono scomparse sotto il sole d’agosto…e della sua storia resta solo il suono della voce impressa nel ricordo dei suoi familiari e dei suoi amici…e per quanto ci si sforzi di chiamarla e di chiederle ancora di tornare e “Posso averti qui?”, non c’è nessuno dall’altra parte del confine a rispondere…resta solo un’eco lontana che si mescola ad un vento caldo e alla polvere del deserto…al confine tra il Mexico e gli Stati Uniti D’America.
E, in questa notte piena di polvere e sogni sospesi, restiamo traditi anche noi da quel treno fantasma che promette una vita diversa in un Paese migliore, ma resta solo il sapore della polvere in bocca, in un deserto che si è trasformano in un nuovo cimitero di croci».
Crediti
Testi e musiche di ANTONIO PIGNATIELLO.
CLOE’ è stata prodotta da Antonio Pignatiello con la collaborazione di Fabrizio Fontanelli.
La canzone è stata registrata con lo studio mobile da Antonio Pignatiello.
I mandolini, il basso e i “cori del West” sono stati registrati a Calitri (Av) da Vito Cestone e Antonio Pignatiello, tranne la voce registrata al “Basement Studio” (Vicenza) da Federico Pelle.
Mixato da Taketo Gohara.
Masterizzato da Giovanni Versari a “La Maestà”, Tredozio.
Artwork: Pierpaolo Di Stefano
ANTONIO PIGNATIELLO: VOCE, CHITARRA ELETTRICA, TAMBORINE, PAESAGGI SONORI
MATTIA FRANCESCHINI: PIANOFORTE, TASTIERE, HAMMOND
MARCO GENTILINI: CHITARRA ELETTRICA
NICCOLO’ FORNABAIO: BATTERIA, PERCUSSIONI
ROBERTO MANUZZI: FISARMONICA
FRANCESCO ARCURI: SEGA MUSICALE
NICOLA PIGNATIELLO: ORCHESTRA PREPARATA
NATALIA ABBASCIA’: VIOLINO
ILARIA GALLICCHIO: CORI
FRANCO MAFFUCCI: CORI
GIOVANNI BULDO: BASSO, CORI
GIOVANNI BRIUOLO: MANDOLINO, CORI
VINCENZO BRIUOLO: MANDOLINO, CORI
ANTONIO DANIELE: PERCUSSIONI, CORI