“Polvere e Poesia” è una storia che viene da lontano. Per i temi trattati, per la molteplicità di atmosfere e la complessità di riferimenti.
Questo Ep ha avuto bisogno di un tempo dilatato per far dialogare musiche, passioni, letture, esperienze di vita differenti.
Il disco è stato concepito partendo dalle storie dei personaggi. Successivamente sono stati scritti gli arrangiamenti…
«Tutto ha preso un’accelerazione dopo la registrazione di Bianca- racconta Antonio Pignatiello – Ricordo che è scattato qualcosa dentro. Si è riacceso un fuoco; ho chiuso quasi subito la canzone “Giulia”; ho poi sentito l’esigenza di rimettermi al lavoro anche su canzoni lasciate a decantare. Le ho riascoltate. Mi piacevano. Avevano un po’ di polvere…bisognava togliere il superfluo, ripulirle, in qualche caso cambiare l’arrangiamento o, come nel caso di “Polvere e Poesia”, schiacciare di più l’acceleratore, spingere ancora di più la parte scura della musica. Ed è quello che ho fatto. Anche con “Terra” che apre l’Ep ho provato a portarla al limite. – Racconta Antonio Pignatiello, e aggiunge –
La vita non è perfetta, per quanto la società neoliberista dell’homo videns voglia continuare a farci credere. E anche la musica ha bisogno di macchie, di olio, di vino, di sangue, per tornare ad essere più vicina alla realtà.
In queste canzoni l’elemento centrale sono i vuoti, i silenzi…e le assenze. A ben guardare sono le cose che appaiono immediatamente: la cosa più importante è ciò che manca.
Sono canzoni da ascoltare controluce, come alcuni disegni che, inclinandoli leggermente, cambiano immagine, radicalmente. Invito gli ascoltatori a scovare i vuoti e i silenzi».
Scritto, composto e prodotto da ANTONIO PIGNATIELLO, tranne la canzone “Bianca” prodotta da Taketo Gohara.
“Polvere e Poesia” è stato registrato nell’arco di due anni tra Roma, Milano, Calitri (Irpinia) e Vicenza da Federico Pelle, Antonio Pignatiello, Vito Cestone, Simone Fiaccavento e Niccolò Fornabaio, e si avvale della collaborazione di musicisti prestigiosi come Alessandro “Asso Stefana”, Roberto Manuzzi, Luigi Pistillo, Mirko Maria Matera